ROMA 09.01.2018 – Dalle ultime notizie sul caso di Marina Ripa di Meana ancora non c’è piena chiarezza sulla differenza tra la sedazione palliativa profonda ed eutanasia.
Questo perché, troppo spesso, la conoscenza delle Cure Palliative e la loro applicazione è ancora troppo carente. Ma, come ampiamente spiegato Luciano Orsi (anestesista rianimatore e palliativista, vicepresidente della Società Italiana di Cure Palliative);
“In Italia non c’è una norma specifica sulla sedazione profonda, ma esiste una legge sulle cure palliative, la n 38 del 2010, votata all’unanimità in parlamento. È un testo che ci invidiano tutti gli altri paesi europei. Sancisce che le cure palliative, ormai entrate di fatto nei Lea, i livelli essenziali di assistenza, sono un diritto del cittadino. Ciò vuol dire che tutte le procedure terapeutiche che rientrano in questa categoria, compresa la sedazione profonda, sono lecite dal punto di vista legale, giuridico e deontologico….“Si usano farmaci sedativi, non la morfina…La decisione finale è condivisa tra un paziente cosciente e in grado di relazionarsi, che deve dare il proprio consenso, e il gruppo di medici, infermieri e psicologi che si occupa del trattamento palliativo…”. “Più che una decisione, è un processo decisionale, maturato insieme, passo dopo passo…”. “Tutte le ricerche scientifiche in merito hanno ampiamente dimostrato che la sedazione palliativa profonda – a differenza dell’eutanasia – non anticipa né accelera la morte. Al massimo, può solo allungare i tempi di sopravvivenza, non certo accorciarli”.
Entro il 2050 la popolazione mondiale di età superiore ai 60 anni raddoppierà e quella di 80 si prevede quadruplicherà (Fonte: World Population Ageing 2015- Departement of Economic and Social Affairs Population Divisons – United Nations New York, 2015).
Aumenterà quindi l’esigenza di prendersi cura di tutte le persone affette da malattie croniche o inguaribili e che si avvicinano alla fase finale della loro vita.
Le Cure Palliative rappresentano una scelta e la migliore risposta alla sofferenza .
Affrontare tematiche di questa rilevanza è un dovere sociale.
La Fondazione Maruzza Onlus è nata nel 1999 con lo scopo di garantire a ogni persona affetta da patologia inguaribile, dignità, rispetto e la miglior qualità di vita possibile durante la malattia attraverso il riconoscimento e l’applicazione delle cure palliative come diritto fondamentale, soprattutto nei pazienti più fragili come i bambini e gli anziani. La Fondazione è impegnata in attività a livello nazionale e internazionale per la diffusione delle cure palliative come diritto imprescindibile, per la promozione della ricerca in questo settore e per la formazione di professionisti coinvolti nell’assistenza ai malati inguaribili. Nel 2010 ha contribuito al lavoro che ha portato all’approvazione all’unanimità della Legge n.38, all’avanguardia nel mondo. Nel 2013, in riconoscimento del suo impegno in questo campo, è stata insignita della Medaglia d’Oro al Merito della Sanità Pubblica dal presidente Giorgio Napolitano. Dal 24 al 27 ottobre prossimo si terrà a Roma il quarto congresso per le Cure Palliative Pediatriche che porterà, nella Capitale, rappresentanti ed esperti del settore da tutto il mondo.